OTTOBRE 2024
Nel mese di ottobre 2024, i mercati finanziari in Europa hanno affrontato un contesto di incertezza caratterizzato dalla persistente pressione inflazionistica e da segni di rallentamento economico, soprattutto nel settore manifatturiero. Gli indici europei, come lo STOXX 600, hanno chiuso il mese in calo del 3,2% per via della debolezza economica in Germania, che ha visto un rallentamento della produzione industriale e del settore automobilistico, segnalato anche dai dati PMI negativi. L’indice FTSE 100 del Regno Unito, al contrario, ha registrato un moderato aumento, sostenuto dalle aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte della Bank of England, a fronte di un’inflazione stabile.
Per quanto riguarda i tassi, la Banca Centrale Europea (BCE) ha effettuato il suo terzo taglio del 2024 portando il tasso di deposito al 3,25%. Questa misura, benché in linea con le previsioni, ha influenzato i titoli obbligazionari europei, che hanno registrato rendimenti negativi a causa della debolezza globale del mercato obbligazionario. Nonostante i tassi in calo, la BCE ha espresso preoccupazione per l’indebolimento dell’economia dell’area euro, ma ha ribadito che ulteriori tagli saranno decisi in base ai dati futuri.
Gli investitori europei, in ottobre, hanno mostrato una certa cautela, influenzata anche da un dollaro forte che ha limitato i rendimenti dei mercati emergenti. Per i prossimi mesi, gli analisti prevedono che i tagli dei tassi possano contribuire a una leggera ripresa dei mercati obbligazionari, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica e ridurre le pressioni inflazionistiche..
I mercati finanziari statunitensi hanno registrato un calo significativo tra l’incertezza delle elezioni, con perdite nell’S&P 500, Nasdaq e Dow. I rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati inaspettatamente nonostante le previsioni di riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve. La crescita occupazionale è rallentata e l’inflazione ha mostrato segnali contrastanti. I settori finanziario ed energetico hanno avuto buone performance, mentre sanità e beni di consumo essenziali sono rimasti indietro.