Agosto 2024
Ad agosto 2024, i mercati finanziari globali hanno subito uno dei peggiori crolli degli ultimi anni, alimentato da una combinazione di fattori economici e geopolitici. L’effetto domino si è manifestato in maniera particolarmente violenta sulle borse europee e statunitensi, portando a una perdita di capitalizzazione di diverse centinaia di miliardi di euro in poche settimane.
Le cause di questo crollo sono molteplici. In primo luogo, l’economia globale è stata scossa da una serie di dati macroeconomici negativi, tra cui una crescita del PIL inferiore alle attese in molte delle principali economie, accompagnata da un aumento dell’inflazione e da un mercato del lavoro in rallentamento. Questi fattori hanno alimentato i timori di una recessione imminente, spingendo gli investitori a ritirare i loro capitali dai mercati azionari.
Un altro elemento chiave è stata l’incertezza geopolitica. Le tensioni commerciali tra le grandi potenze, insieme ai conflitti regionali e alla crescente instabilità politica in diverse aree del mondo, hanno contribuito a creare un clima di sfiducia nei mercati finanziari. Inoltre, le decisioni di politica monetaria da parte delle principali banche centrali, con aumenti dei tassi di interesse più rapidi del previsto, hanno ulteriormente aggravato la situazione.
Ad aver determinato in modo incisivo la combinazione di fattori che hanno portato a quella che gli economisti chiamano “triple punch”, una situazione ideale per una crisi finanziaria sono:
- i timori di una recessione negli Stati Uniti, acuiti dai deludenti dati sul mercato del lavoro, rappresentano il primo colpo. Questi dati non solo hanno minato la fiducia degli investitori, ma hanno anche alimentato le preoccupazioni riguardo alla capacità dell’economia statunitense di sostenere la crescita.
- la decisione di aumentare i tassi di interesse dalla Banca del Giappone. Questa mossa ha avuto l’effetto di rafforzare bruscamente lo yen, che era ai minimi storici da 40 anni rispetto al dollaro, creando ulteriore incertezza e volatilità nei mercati valutari.
Questa dinamica ha innescato una reazione a catena nei mercati finanziari globali. Da un lato, un dollaro più debole rispetto allo yen può indebolire le esportazioni statunitensi, aggravando i timori di recessione. Dall’altro, l’aumento dei tassi di interesse in Giappone potrebbe spingere gli investitori giapponesi a ritirare capitali dai mercati esteri, contribuendo ulteriormente al sell-off globale. In sintesi, il “triple punch” descritto non è solo una metafora, ma rappresenta una sequenza di eventi che ha scatenato un’onda d’urto attraverso i mercati globali, amplificando il rischio di una crisi finanziaria di vasta portata.
Quale strategia attuare?
Mantenere la calma e resistere all’impulso di vendere in preda al panico. La tentazione di anticipare il mercato, vendendo prima di un crollo e riacquistando a prezzi più bassi, può sembrare una strategia vincente. Tuttavia, come sottolineato da Forbes, questa tattica è estremamente rischiosa. Il tempismo perfetto è difficile, se non impossibile, da realizzare con costanza, e cercare di farlo può portare a errori costosi.
Invece, storicamente, gli investitori che hanno mantenuto i nervi saldi durante i crolli hanno spesso visto rendimenti positivi nel medio termine. Questo è un principio fondamentale dell’investimento a lungo termine: i mercati azionari, nonostante le fluttuazioni a breve termine, tendono a crescere nel lungo periodo. Vendere durante un crollo cristallizza le perdite e può far perdere l’opportunità di beneficiare della ripresa. Pertanto, il consiglio di rimanere calmi e continuare a investire può rivelarsi una strategia vincente per coloro che sono disposti ad affrontare l’incertezza a breve termine per ottenere rendimenti nel lungo periodo.